VICOFORTE: OMAGGIO AL RE VITTORIO
EMANUELE III NEL 70° DELLA SCOMPARSA
Vittorio
Emanuele III è stato evocato nel 70° della morte nella Capella di San
Bernardo del Santuario-Basilica di Vicoforte, ove la sua salma è stata
deposta il 17 scorso accanto a quella della Regina Elena, giunta il 15,
con la discrezione di sepoltura privata.
La
rievocazione è stata promossa dalla Consulta dei Senatori del Regno
(Associazione apartitica, culturale, senza fine di lucro) in
collaborazione con la Associazione di Studi Giovanni Giolitti (Cavour),
presieduta da Alessandro Mella, dal Centro "Urbano Rattazzi"
(Alessandria), dalla Associazione Nazionale ex Allievi della
Nunziatella (Napoli), memore del Re che ne fu allievo, e dal Premio
Acqui Storia.
Essa è stata precedtuta dalla
deposizione di Corone d'alloro alle Tombe di Vittorio Emanuele III e
della Regina Elena, recate dai Consultori Gianni Stefano Cuttica,
Gianni Rabbia, Luca Fucini e da Davide Colombo, già Segretario
dell'UMI, che hanno preceduto il presidente della Consulta e il
generale degli Alpini Giorgio Blais, Consultore.
Dopo la Preghiera pronunciata e illustrata dal Rettore del Santuario,
Monsignor Meo Bessone, anche a nome della Principessa Maria Gabriella
di Savoia il presidente della Consulta ha ringraziato quanti hanno
propiziato estumulazione, traslazione e ritumulazione delle Salme:
anzitutto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, mons.
Luciano Pacomio, già vescovo di Mondovì, e il Rettore del Santuario,
mons. Meo Bessone. Quando il tempo sia maturo verrà documentato il
percorso intrapreso sin dal 2011-2013 e concluso il 15-15 dicembre 2017
con la tumulazione delle Salme nel Santuario di Vicoforte, dalla
Consulta.
Precisato che per tributare memoria a
Vittorio Emanuele III non è necessario essere monarchici, è sufficiente
sentirsi italiani, ha poi tracciato un sintetico profilo del
Sovrano.
Colto, schivo e fattivo Vittorio Emanuele III
coronò il Risorgimento con l'acquisizione di Trento, Trieste e
dell'Istria. Privilegiò la geopolitica che collocava l'Italia, come è
ora, tra Mediterraneo inquieto ed Europa bellicosa. La Grande Guerra
del 1914 divenne Guerra Mondiale dei Trent'anni (1914-1945).
Scomparvero gli imperi di Russia, Germania, Austria-Ungheria e turco.
Vittoriosa nel 1918, l'Italia resse. Poi navigò tra tempeste rovinose,
nell'età dei regimi totalitari, dall'URSS di Stalin alla Germania di
Hitler. La monarchia in Italia fu il bastione contro il regime
mussoliniano di partito unico e l'estremismo degli imitatori nostrani
del nazionalsocialismo repubblicano. Nel 1943 l'Italia perse la guerra
ma Vittorio Emanuele III salvò la continuità dello Stato, riconosciuto
dai vincitori. Da lì iniziò il miracolo della Ricostruzione.
L'approdo delle Salme in Italia - ha concluso- giova a
ricomporre
la memoria della storia nazionale, come auspicato dal Presidente
Mattarella e dalla Principessa Maria Gabriella. Lo insegna l'Ode
"Piemonte" di Giosue Carducci, mazziniano, garibaldino e senatore del
Regno che fa dire dal patriota Santorre di Santa Rosa: "Anch'egli è
morto (il Re), come noi morimmo,Dio, per l'Italia (...) Rendi la
Patria, Dio: rendi l'Italia agli Italiani".
Perciò -
ha concluso Mola - sulle arche dei Reali d'Italia nel Mausoleo dei
Savoia splende la Stella d'Italia.
Vicoforte
28 dicembre 2017
Aldo A.
Mola
Presidente
della Consulta dei Senatori del Regno |
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Il
Presidente della Consulta dei Senatori del Regno Aldo A. Mola
Mons.
Meo Bessone in un momento di preghiera, davanti alle tombe dei Sovrani.
Aldo
Mola e Gianni Stefano Cuttica con la corona di omaggio alla tomba reale
Gianni
Stefano Cuttica e Gianni Rabbia portano una delle due corone di omaggio
L'Amb.
del Sovrano Militare Ordine di Malta in Bulgaria, Dott. Camillo
Zuccoli, rende omaggio, assieme alla moglie Sig.ra Ursula, alla tomba
del Sovrano
Il
Santuario Reale di Vicoforte
(foto
di Karen Giacobino e Carmine Passalacqua)
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