Editoriale di Aldo A.
Mola, pubblicato su “Il Giornale del Piemonte e
della Liguria”
di domenica 7 Aprile 2024 pagg. 1 e 4.
I SOLDI, NON LA LIBERTÀ: LA VERA POSTA IN GIOCO
Gli italiani furono ingenue vittime del tiranno o
suoi volonterosi complici quando nelle elezioni
del 1924, 1929, 1934… e sino al crollo nella
guerra del 1940-43 plaudirono il Capo che, come il
pifferaio di Hamelin li stava conducendo alla
rovina? La “narrazione” compiacente li ha dipinti
come vittime del regime che li ridusse ad automi.
Vent’anni dopo, il 12 gennaio 1944, il glaciale
vicepresidente del Consiglio del popolo sovietico
Andrea Juanuarevic Vyshinsky, pubblico accusatore
nei processi ai “traditori del partito” fucilati
su ordine di Stalin, in un colloquio a Salerno con
Renato Prunas, segretario generale degli Affari
Esteri del governo Badoglio, disse che «tutti i
popoli erano almeno in parte responsabili dei loro
governi e il popolo italiano pagava molto
duramente gli errori e le colpe del regime che si
era per vent’anni prescelto». Bando, dunque, alla
pretesa innocenza perduta per colpa di
Mussolini.....